Vaccinazioni in gravidanza e età fertile in Regione Sicilia nel 2023

Alla luce del recente periodo pandemico che abbiamo attraversato e che ha modificato radicalmente la gestione sanitaria globale, è indispensabile integrare ed aggiornare le indicazioni già fornite dal Ministero della Salute nel mese di Novembre 2019 (prot. N° 33045 del 12.11.2019) e già trattate sul sito Vaccinarsiinsicilia in merito alle vaccinazioni raccomandate per le donne in età fertile e in gravidanza. Rivediamole insieme focalizzandoci in particolar modo sulle novità introdotte in seguito alla pandemia da SARS-CoV-2.

Come da indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), le donne in età fertile e in gravidanza rappresentano una delle categorie più “a rischio” per le quali alcuni tipi di vaccinazione sono fortemente raccomandate, con l’obiettivo di fornire adeguata protezione al feto, al futuro nascituro e alla madre.

Il Ministero della Salute, con una nota (prot. n° 33045 del 12/11/2019)(2) recepita e divulgata anche dall’Assessorato della Salute della Regione Sicilia (prot. n° 74997 del 19/11/2019)(3), ribadisce l’importanza della vaccinazione come strumento di prevenzione e promozione della salute ponendo il focus sulle vaccinazioni raccomandate nelle donne in età fertile e in gravidanza.

In considerazione dell’appena trascorso scenario epidemiologico, attraverso una nota ministeriale (prot. n° 43293 del 24/09/2021)(4) le massime autorità sanitarie hanno fatto il punto sulle raccomandazioni sulla vaccinazione anti SARS-CoV-2/COVID-19 in gravidanza.

Ad integrazione della precedente nota ministeriale, l’aggiornamento del documento “Indicazioni ad interim su vaccinazione contro il COVID-19 in gravidanza e allattamento” del 13/12/2021 a cura di ISS-ItOSS (5) chiarisce la modalità di gestione delle dosi booster nelle donne in gravidanza.

Ma andiamo a vedere nel dettaglio le vaccinazioni raccomandate effettuabili durante il periodo di gestazione, comprese le appropriate modalità e tempistiche di somministrazione e i vantaggi e i benefici correlati ai diversi vaccini.

Vaccinazioni Fortemente Raccomandate per le donne in gravidanza

Vaccinazione anti difterite-tetano-pertosse (dTPa)

Il periodo ideale per la vaccinazione contro difterite, tetano e pertosse in

gravidanza è compreso tra la 27 e la 36esima settimana;

la vaccinazione deve essere effettuata ad ogni gestazione a prescindere dalla storia vaccinale della madre.

Negli ultimi venti anni la suscettibilità alla pertosse è aumentata notevolmente, nel 2016 in Europa sono stati riportati più di 48mila casi con un’incidenza di 10,8 casi per 100mila abitanti e la fascia di età più colpita è proprio quella al di sotto del primo anno di età. La pertosse nel bambino piccolo non può essere evitata con il classico isolamento del neonato e se contratta durante le prime settimane di vita può portare a esiti fatali. Inoltre nel 55% dei casi la fonte di trasmissione è dovuta proprio ad uno dei genitori, ciò avvalora l’importanza di vaccinare le mamme durante la gestazione per proteggere i neonati/lattanti che non hanno ancora ricevuto la vaccinazione. Vaccinare la madre nelle ultime settimane di gravidanza consente infatti di conferire un’immunità passiva al feto fino allo sviluppo di una protezione attiva attraverso la vaccinazione del bambino (a partire dal 3° mese di vita).

Il vaccino dTPa riduce anche il rischio di tetano neonatale, che presenta un tasso di letalità che va dal 20 al 90% nei nati da mamme non vaccinate, e di difterite, di cui rispetto al passato vengono notificati sempre più casi.

Vaccinazione anti-influenzale

La vaccinazione antinfluenzale è raccomandata durante la stagione epidemica (ogni anno da ottobre a febbraio) in qualsiasi trimestre di gravidanza (anche durante il primo a dimostrazione della massima sicurezza dei vaccini). Contrarre l’influenza durante la gravidanza è significativamente associato ad eccesso di mortalità e ospedalizzazione nella madre, ad aborti e anomalie congenite nel nascituro (difetti del tubo neurale e di chiusura del palato molle e del palato posteriore) ed è inoltre correlato ad un aumentato rischio di contrarre patologie respiratorie nel neonato sin dai tempi della prima Pandemia da virus influenzale del 1918 (la famigerata “spagnola”). La vaccinazione garantisce un’importante risposta immunitaria nei confronti dei virus influenzali riducendo ospedalizzazioni, decessi e patologie respiratorie nei primi sei mesi di vita. Uno studio recente svolto negli USA, infatti, ha

dimostrato per i neonati di donne immunizzate con anti-influenzale rischi ridotti del 70% di contrarre l’influenza e dell’80% di ospedalizzazione.

Il vaccino anti-influenza può essere somministrato in totale sicurezza insieme al dTpa.

Vaccinazione anti-COVID19

Di recente introduzione e di attualissimo interesse, tra le vaccinazioni

somministrabili in gravidanza, è stato inserito anche il vaccino anti-COVID19. I dati raccolti in quasi due anni di pandemia hanno mostrato come le donne in gravidanza affette da Coronavirus presentino rischio di complicanze e decesso circa 20 volte più elevato.(6) Il Ministero della Salute raccomanda la vaccinazione anti SARS-CoV-2, con vaccini a mRNA (anche come dose booster dopo almeno 150 giorni dal completamento del ciclo primario) in gravidanza nel secondo e terzo trimestre e per le donne che allattano, senza necessità di sospendere l’allattamento. Inoltre si raccomanda di valutare la vaccinazione anche nel primo trimestre qualora il rapporto rischio-beneficio sia a favore di quest’ultima. Diversi studi hanno infatti dimostrato come nel latte materno delle donne vaccinate siano presenti anticorpi contro SARS-COV2; uno scudo in più a protezione del piccolo che non può vaccinarsi.

Vaccinazioni fortemente raccomandate per le donne in età fertile

Per le donne in età fertile sono indicate, qualora non fossero già immuni, le vaccinazioni contro morbillo, parotite, rosolia, varicella e papilloma virus. Alcune patologie, infatti, possono avere gravi conseguenze sull’esito della gravidanza o incidere in modo negativo sulla fertilità.

Vaccinazione anti morbillo-parotite-rosolia (MPR) e varicella

L’eliminazione di morbillo e rosolia congenita è una priorità assoluta, riconosciuta anche dell’OMS, che ha definito un piano mondiale a cui anche l’Italia ha aderito. Per le donne in età fertile, sono molto elevati i rischi di sviluppare complicanze gravi in età adulta e soprattutto quelli per la salute embrio-fetale (per il morbillo: aborto spontaneo; per la rosolia: aborto spontaneo o gravi malformazioni fetali; per la varicella contratta nell’immediato periodo pre-parto e per la parotite, il rischio, oltre che per il nascituro, può essere molto grave anche per la madre con la possibilità di meningiti ed encefaliti). In assenza, quindi, di immunizzazione per una sola delle patologie citate, è necessario proporre attivamente la vaccinazione. Sia nel caso di MPR sia nel caso del vaccino contro la varicella la somministrazione consiste in due dosi a distanza di un mese. Attualmente sono in commercio sia vaccini trivalenti MPR e monovalenti varicella sia tetravalenti MPR-V.

Vaccinazione anti-HPV

Il dodicesimo anno di vita (dal compimento dell’11° compleanno, per intenderci) rappresenta l’età raccomandata per l’offerta attiva e gratuita della vaccinazione anti-HPV, anticipando l’inizio dell’attività sessuale. Cionondimeno, sarebbe opportuno consigliare la vaccinazione anti-HPV alle donne in età fertile non vaccinate in precedenza almeno fino a 45 anni di età con offerta della vaccinazione da parte della Regione Sicilia in copayment (metà della cifra a carico dell’Assessorato alla Salute, metà a carico della donna), oltre ai consueti controlli di screening previsti dall’ASP di riferimento (Pap-test e/o HPV DNA-test).

Vaccinazioni controindicate in gravidanza

I vaccini contro MPR e varicella, essendo vaccini a virus vivi attenuati, non possono essere somministrati in gravidanza, sebbene l’effettuazione accidentale della vaccinazione in donne che non sapevano di essere in gravidanza, non ha mai di fatto registrato un aumento di aborti o malformazioni, né alcun effetto collaterale di altro tipo.

È opportuno, inoltre, che le donne che intendono programmare una gravidanza siano informate della necessità di posticiparla di un mese in seguito alla vaccinazione.

Tuttavia, come sopracitato, l’esposizione accidentale della donna in gravidanza alla vaccinazione, o l’inizio di una gravidanza entro le quattro settimane successive alla vaccinazione, non rappresentano indicazioni all’interruzione volontaria di gravidanza.

Nel caso una donna non risulti immune nei confronti di morbillo, parotite, rosolia o varicella durante la gravidanza, è importante che sia immunizzata prima della dimissione dal reparto di maternità o, comunque, le sia fissato un appuntamento presso il servizio vaccinale nel periodo immediatamente successivo.

Anche la vaccinazione anti-HPV non è attualmente consigliata durante la gravidanza, poiché non sono stati effettuati studi specifici sull’impiego del vaccino in donne in stato di gravidanza.

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