La vaccinazione in gravidanza: le tre armi a disposizione per proteggere la mamma ed il neonato
Per molti anni la vaccinazione in gravidanza è stata vista come una sorta di “tabù”; un po' per timore delle possibili conseguenze e un po' per mancanza di un’adeguata informazione e purtroppo le conseguenze di tale andamento del tasso di vaccinazione in gravidanza non hanno tardato a verificarsi. Molte di queste spiacevoli conseguenze possono essere evitate con un sicuro ed efficace strumento di prevenzione primaria: la vaccinazione. È dunque arrivato il momento di sfatare ogni falso mito e conoscere meglio i tre vaccini fortemente raccomandati in gravidanza: influenza, dfterite/tetano/pertosse (dTpa) e COVID-19
Per molti anni la vaccinazione in gravidanza è stata vista come una sorta di “tabù”; un po' per timore delle possibili conseguenze e un po' per mancanza di un’adeguata informazione e l’adesione alla vaccinazione da parte delle donne gravide non è mai stata elevata. Purtroppo le conseguenze di tale andamento del tasso di vaccinazione in gravidanza non hanno tardato a verificarsi; sono difatti numerosi i casi di ospedalizzazione alla nascita, e nei casi più severi anche di aborti, dovuti a infezioni contratte durante la gestazione. Allo stesso modo non mancano i casi di ricovero per malattia severa documentati tra le donne in gravidanza non opportunamente immunizzate. Molte di queste spiacevoli conseguenze possono essere evitate con un sicuro ed efficace strumento di prevenzione primaria: la vaccinazione. Non esistono evidenze, infatti, che dimostrino un rischio fetale dovuto alla vaccinazione della gestante con microrganismi inattivati o con tossoide; allo stesso tempo la presenza di anticorpi trans-placentari nel neonato riduce il rischio di malattie infettive nelle prime settimane di vita, quando il sistema immunitario è ancora immaturo.
È dunque arrivato il momento di sfatare ogni falso mito!
Già a partire dal 2014 la WHO (World Health Organization) ha iniziato a raccomandare fortemente la pratica vaccinale in gravidanza, supportata da evidenze scientifiche che hanno mostrato come i benefici superino di gran lunga i potenziali rischi. Nel 2015 è stata la volta del CDC (Centers for Disease Control and Prevention) che ha cominciato con la promozione e l’incoraggiamento di campagne di informazione sui benefici da vaccinazione. Nel 2018 è stato poi il turno del Ministero della Salute in Italia che, con la circolare n. 23831 del 7 agosto, ha inserito alcuni vaccini inattivati tra le vaccinazioni fortemente raccomandate in gravidanza, con l’obiettivo di fornire adeguata protezione al feto, al futuro nascituro e alla madre.
È importante fare chiarezza su quali siano le vaccinazioni effettuabili durante il periodo di gestazione, con appropriate modalità e tempistiche di somministrazione, e su quali siano i vantaggi e i benefici correlati ai diversi vaccini.
Andiamo a conoscerli meglio…
- Vaccinazione anti dTPa
Il periodo ideale per vaccinazione contro difterite, tetano e pertosse in gravidanza è compreso tra la 27 e la 36esima settimana; la vaccinazione deve essere effettuata ad ogni gestazione a prescindere dalla storia vaccinale della madre.
Negli ultimi venti anni la suscettibilità alla pertosse è aumentata notevolmente, nel 2016 in Europa sono stati riportati più di 48mila casi con un’incidenza di 10,8 casi per 100mila abitanti e la fascia di età più colpita è proprio quella al di sotto del primo anno di età. La pertosse nel bambino piccolo non può essere evitata con il classico isolamento del neonato e se contratta durante le prime settimane di vita può portare a esiti fatali. Inoltre nel 55% dei casi la fonte di trasmissione è dovuta proprio ad uno dei genitori, ciò avvalora l’importanza di vaccinare le mamme durante la gestazione per proteggere i neonati/lattanti che non hanno ancora ricevuto la vaccinazione.
Il vaccino dTPa riduce anche il rischio di tetano neonatale, che presenta un tasso di letalità che va dal 20 al 90% nei nati da mamme non vaccinate, e di difterite, di cui rispetto al passato vengono notificati sempre più casi.
- Vaccinazione anti-influenzale
La vaccinazione antinfluenzale è raccomandata durante la stagione epidemica (ogni anno da ottobre a febbraio) in qualsiasi trimestre di gravidanza (anche durante il primo a dimostrazione della massima sicurezza dei vaccini). Contrarre l’influenza durante la gravidanza è significativamente associato ad eccesso di mortalità e ospedalizzazione nella madre, ad aborti e anomalie congenite nel nascituro (difetti del tubo neurale e di chiusura del palato molle e del palato posteriore) ed è inoltre correlato ad un aumentato rischio di contrarre patologie respiratorie nel neonato sin dai tempi della prima Pandemia da virus influenzale del 1918 (la famigerata “spagnola”). La vaccinazione garantisce un’importante risposta immunitaria nei confronti dei virus influenzali riducendo ospedalizzazioni, decessi e patologie respiratorie nei primi sei mesi di vita. Uno studio recente svolto negli USA, infatti, ha dimostrato per i neonati di donne immunizzate con anti-influenzale rischi ridotti del 70% di contrarre l’influenza e dell’80% di ospedalizzazione.
- Vaccinazione anti-COVID19
Di recente introduzione e di attualissimo interesse, tra le vaccinazioni somministrabili in gravidanza, è stato inserito anche il vaccino anti-COVID19. I dati raccolti in quasi due anni di pandemia hanno mostrato come le donne in gravidanza affette da Coronavirus presentino rischio di complicanze e decesso circa 20 volte più elevato. Il Ministero della Salute raccomanda la vaccinazione anti SARS-CoV-2, con vaccini a mRNA (anche come dose booster dopo almeno 150 giorni dal completamento del ciclo primario) in gravidanza nel secondo e terzo trimestre e per le donne che allattano, senza necessità di sospendere l'allattamento. Inoltre si raccomanda di valutare anche nel primo trimestre di vaccinare qualora il rapporto rischio-beneficio sia a favore della vaccinazione Diversi studi hanno infatti dimostrato come nel latte materno delle donne vaccinate siano presenti anticorpi contro SARS-CoV-2; uno scudo in più a protezione del piccolo che non può vaccinarsi.
Come ottenere un’inversione di tendenza?
Le evidenze scientifiche di cui oggi disponiamo supportano fortemente la vaccinazione in gravidanza come strumento di prevenzione altamente efficace e altrettanto sicuro. Per far sì che sempre più donne in dolce attesa decidano di aderire alle vaccinazioni è necessario un lavoro di squadra che miri a potenziare il dialogo con la gestante, basato sul coinvolgimento di vari professionisti sanitari (ginecologi, pediatri, medici di base, farmacisti etc.), a trattare la tematica della vaccinazione in gravidanza durante i corsi preparto e sull’utilizzo di mezzi di informazione accreditati che possano raggiungere facilmente l’obiettivo di sensibilizzare adeguatamente le madri.