Il vaccino AstraZeneca non è solo un buon vaccino contro il COVID, è proprio OTTIMO

Con il via libera agli over 65 giunto nella giornata odierna si libera finalmente il cielo dalle nuvole create impropriamente da AIFA con le scelte non “evidence-based” di limitare la vaccinazione prima agli under 55 e dopo agli under 65. Una strategia oltre che non basata sulle evidenze, dato che EMA non aveva posto limiti di età sin dall’inizio, anche scellerata comunicativamente parlando dato che la popolazione ha ritenuto ci fosse un vaccino meno efficace di altri a disposizione. Nulla di più sbagliato, nulla di peggio in un momento come questo in cui si deve “correre” e non temporeggiare con i vaccini contro il COVID…prendiamo esempio dall’Inghilterra, PLEASE!

Con la circolare n. 8811 dell’8 Marzo 2021 il gruppo di lavoro su SARS-CoV2 del consiglio superiore di sanità ha approvato l’impiego del vaccino AstraZeneca anche nei soggetti di età superiore ai 65 anni.

Il vaccino AstraZeneca è stato il terzo ad essere approvato ma non per questo meno valido dei suoi predecessori; si tratta di un vaccino a vettore virale basato su una versione indebolita di un comune virus del raffreddore (adenovirus) che causa infezioni negli scimpanzè e contiene il materiale genetico che codifica per la proteina Spike del Virus SARS-CoV2.

A seguito dell’inoculazione del vaccino in un soggetto sano, la proteina Spike superficiale viene prodotta dall’organismo, stimolando il sistema immunitario ad attaccare il virus SARS-CoV2 se in seguito infetta il soggetto.

Si tratta di un vaccino che sicuramente ha dei vantaggi che riguardano la conservazione e la preparazione delle dosi stesse; il vaccino infatti si conserva in frigorifero ad una temperatura tra i 2 e gli 8 gradi fino a 6 mesi e si presenta già come sospensione iniettabile, basta quindi prelevare la quantità di 0,5ml e somministrarla al paziente.

Anche questo due dosi, con un intervallo tra la prima e la seconda dose che va dalle 4 alle 12 settimane.

Nonostante le iniziali perplessità sulla sua efficacia e sicurezza, in Italia alimentate da una prima limitazione da parte di AIFA agli under 55, poi portata ad under 65 e solo successivamente sanata e adeguata a quanto detto da EMA, possiamo con certezza affermare che il vaccino AstraZeneca protegge dalle forme patologiche gravi di COVID-19 con una percentuale del 100% già dopo la prima somministrazione (esattamente come i vaccini ad mRNA) e anche l’efficacia complessiva contro le forme lievi moderate risulta essere del 73% 14 giorni dopo la prima dose, salendo all’85% dopo la seconda. (Figura 1).

Come abbiamo già detto il vaccino AZ, appena approvato anche nei soggetti con età superiore a 65 anni, ha tuttora delle condizioni di fragilità (“estrema vulnerabilità”) per cui è consigliabile condurre la vaccinazione con i vaccini ad mRNA (Tabella 1).

Come si nota, non ci sono patologie frequenti addotte talvolta come SCUSE per non vaccinarsi e per fare l’”altro” vaccino da alcuni soggetti o peggio ancora dai loro medici, quali: diabete, ipertensione, tiroidite di hashimoto, asma o BPCO.

In tutti questi casi ed in tanti altri il vaccini AstraZeneca non solo può ma DEVE essere fatto.

Dal Regno Unito ci giungono notizie rassicuranti e di grande speranza. Nel paese dove il vaccino più utilizzato è proprio quello AstraZeneca si sta attuando una strategia di vaccinazione a tappeto (oltre 20 milioni di persone vaccinate) senza fare il richiamo subito. Quest’ultima è consentita proprio dall’ampio intervallo che intercorre tra le due somministrazioni (tre mesi appunto) e sta determinando una fortissima riduzione della curva dei contagi, dei ricoveri ed anche della mortalità.

Speriamo di aver dissipato tutti i vostri dubbi in merito al vaccino AstraZeneca che rappresenta una potentissima arma nella nostra battaglia contro il COVID-19.

Figura 1: vaccini contro il COVID attualmente (e prossimamente) disponibili in commercio
Figura 1: vaccini contro il COVID attualmente (e prossimamente) disponibili in commercio
Tabella 1: soggetti "estremamente vulnerabili" cui è consigliato effettuare un vaccino ad mRNA
Tabella 1: soggetti "estremamente vulnerabili" cui è consigliato effettuare un vaccino ad mRNA
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