Sei buoni motivi (+1) per vaccinarsi contro l'influenza durante la pandemia da COVID-19

Sicuramente molti di voi si staranno chiedendo come mai, proprio quest’anno, la vaccinazione anti-influenzale è stata raccomandata con maggiore vigore rispetto agli anni precedenti. Il motivo principale è sempre lo stesso: si stima che le epidemie annuali di influenza causino da 3 a 5 milioni di casi severi e da 290.000 a 650.000 morti in tutto il mondo ogni stagione. In Italia, ad esempio, nella stagione 2019/2020, sono stati segnalati 164 casi gravi di influenza confermata in laboratorio ricoverati in terapia intensiva (16 hanno necessitato del supporto ECMO e 126 sono stati intubati), 33 dei quali sono deceduti ma nelle stagioni precedenti i casi gravi avevano superato gli 800 e i decessi i 100. Tuttavia, ogni anno in Italia, migliaia di decessi sono attribuibili indirettamente al virus influenzale (similmente a quanto accade per il COVID-19) che infettando i soggetti fragili (anziani, con copatologie, donne in gravidanza, etc…) causa spesso il decesso per cause differenti (sovrainfezioni polmonari batteriche, scompenso cardiocircolatorio, scompenso metabolico, etc...). Ma quest’anno vaccinarsi contro l'influenza è ancora più importante. Nell'articolo, ecco 6 buone ragioni legate alla attuale Pandemia da COVID-19

Sicuramente molti di voi si staranno chiedendo come mai, proprio quest’anno, la vaccinazione anti-influenzale è stata raccomandata con maggiore vigore rispetto agli anni precedenti.

E’ doveroso fare una premessa: si stima che le epidemie annuali di influenza causino da 3 a 5 milioni di casi severi e da 290.000 a 650.000 morti in tutto il mondo ogni stagione.

In Italia, ad esempio, nella stagione 2019/2020, sono stati segnalati 164 casi gravi di influenza confermata in laboratorio ricoverati in terapia intensiva (16 hanno necessitato del supporto ECMO e 126 sono stati intubati), 33 dei quali sono deceduti ma nelle stagioni precedenti i casi gravi avevano superato gli 800 e i decessi i 100. Tuttavia, ogni anno in Italia, migliaia di decessi sono attribuibili indirettamente al virus influenzale che infettando i soggetti fragili (anziani, con copatologie, donne in gravidanza, etc…) causa spesso il decesso per cause differenti (sovrainfezioni polmonari batteriche, scompenso cardiocircolatorio, scompenso metabolico, etc...).

E’ chiaro, quindi, che è sempre importante vaccinarsi contro l’influenza per le categorie a rischio per cui è fortemente raccomandato e offerto in forma attiva e gratuita.

Ma quest’anno lo è ancora di più. Ecco 6 buone ragioni legate alla attuale Pandemia da COVID-19:

  • Sono patologie “confondenti”: Influenza, Polmonite e Covid-19 rientrano, per sintomatologia, all’interno del grande calderone delle ILIs (Influenza Like Illnesses). Vaccinarsi contro l’influenza, proprio per questo, ci permette di fare diagnosi differenziale evitando percorsi inappropriati e il conseguente ritardo diagnostico;
  • Evitare il sovraccarico del SSN (sistema sanitario nazionale) e SSR (sistema sanitario regionale): molto frequentemente l’influenza è causa di ospedalizzazione, nonché di ricoveri in terapia intensiva. In questo periodo si deve fare tutto il possibile per evitare di sovraccaricare strutture ospedaliere e territoriali già messe a dura prova dalla pandemia da COVID-19;
  • Disruption dei servizi di pubblica utilità: tra il 5% e il 20% delle assenze da lavoro sono causate normalmente da ILIs, ancor di più ciò vale in periodo Covid per ospedali, medicina del territorio e farmacie. Si è visto, infatti, che all’aumentare delle coperture vaccinali degli operatori sanitari per influenza, calano significativamente gli operatori sanitari che si assentano da lavoro, i giorni medi totali e per singolo lavoratore di assenza da lavoro durante la stagione fredda per patologia respiratoria.
  • Ridurre il rischio di trasmissione intraospedaliera: un’efficiente campagna anti-influenzale può aiutare nel contenimento della pandemia da SARS-CoV-2 riducendo il numero di persone con ILIs che si rivolgono al SSN, diminuendo di conseguenza la trasmissione nosocomiale di SARS-CoV-2 tra le persone che si trovano in ospedale per accertamenti. Proprio per questo motivo, è importante che ci sia un alto tasso di copertura vaccinale tra gli operatori sanitari.
  • Possibili co-infezioni: vaccinarsi contro l’influenza, è utile al fine di prevenire possibili co-infezioni con il SARS-CoV-2, che porterebbero ad un peggioramento del quadro clinico e ad una maggiore difficoltà nella diagnosi. Numerosi studi sono stati pubblicati in vari Paesi del Mondo dimostrando diversi casi di coinfezione a prognosi infausta (Taiwan, Iran, Brasile, etc…)
  • Cross-protezione influenzale: Da uno studio osservazionale condotto dal Centro Cardiologico IRCCS «Monzino» di Milano è emerso che in tutte le regioni italiane con minore copertura vaccinale antinfluenzale (tanto per fare un esempio la Lombardia dove la copertura negli over 65 l’anno scorso è stata del 49% contro il 59% in Sicilia) vi era una maggiore prevalenza di diagnosi laboratoristiche di SARS-CoV-2, ospedalizzazioni con sintomi e in terapia intensiva per COVID-19 e numero di decessi attribuibili al SARS-CoV-2. Inoltre, uno studio recentemente condotto in Brasile tra oltre 92 mila soggetti affetti da COVID-19 ha mostrato un 17% in meno di decessi ed un 14% in meno di ricovero in terapia Intensiva e necessità di supporto ventilatorio invasivo in chi era stato vaccinato contro l’influenza.

In conclusione, la vaccinazione anti-influenzale non sconfiggerà il Covid-19, ma potrà almeno mettergli un bastone tra le ruote.

Virus Influenza e Coronavirus...affinità e differenze strutturali
Virus Influenza e Coronavirus...affinità e differenze strutturali
Fonti / Bibliografia
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