La vaccinazione nelle donne in gravidanza e in età fertile in Sicilia: le novità del 2019
Il Ministero della Salute ha recentemente diffuso una nota al fine di integrare ed aggiornare le indicazioni già fornite nel mese di Agosto 2018 (prot. n° 34074 del 21.11.2018) e già trattate su Vaccinarsinsicilia in merito alle vaccinazioni raccomandate per le donne in età fertile e in gravidanza (1). Ripassiamole insieme evidenziando in particolar modo le novità introdotte rispetto al precedente documento.
Con una Nota recentemente diffusa dal Ministero della Salute (prot. n° 33045 del 12/11/2019) e immediatamente recepita e divulgata anche dall’Assessorato della Salute della Regione Sicilia (prot. n° 74997 del 19/11/2019, entrambe le note in allegato al presente documento), le massime autorità sanitarie hanno fatto il punto sulle vaccinazioni raccomandate a chi progetta una gravidanza e a chi si trova già in stato interessante senza aver sviluppato una adeguata immunizzazione.
Come da indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), le donne in età fertile e in gravidanza rappresentano una delle categorie “a rischio”, per le quali alcuni tipi di vaccinazione sono fortemente raccomandate. E in particolare, la massima autorità mondiale in fatto di salute si focalizza su quattro vaccini fondamentali: anti morbillo-parotite-rosolia-varicella, anti-influenzale, anti-HPV e anti difterite-tetano-pertosse.
Da qui la Nota ministeriale che ribadisce l’importanza delle vaccinazioni come strumento fondamentale ed efficace di prevenzione nei confronti delle patologie trasmissibili e fornisce indicazioni utili alle (future) mamme. Ma vediamo più nel dettaglio il contenuto del documento:
Vaccinazioni fortemente raccomandate per le donne in gravidanza
Vaccinazione contro difterite-tetano-pertosse (dTpa)
Nel corso della vita è raccomandata la somministrazione periodica (ogni 10 anni) della vaccinazione dTpa con dosaggio per adulti.
Questa vaccinazione riveste, inoltre, un ruolo di fondamentale importanza durante la gravidanza. È soprattutto importante la vaccinazione ad ogni nuova gravidanza nonostante la donna gravida sia già stata vaccinata di recente o ad una precedente gravidanza, sia in regola con i richiami o abbia già contratto la pertosse.
Vaccinare la madre nelle ultime settimane di gravidanza consente di conferire un’immunità passiva al feto fino allo sviluppo di una protezione attiva attraverso la vaccinazione del bambino (a partire dal 3° mese di vita). Il periodo raccomandato per effettuare la vaccinazione è dalla 27a alla 36a settimana di gestazione, idealmente intorno alla 28a settimana, al fine di consentire alla gestante la produzione di anticorpi sufficienti e il conseguente passaggio transplacentare. Il vaccino dTpa si è dimostrato assolutamente sicuro ed efficace sia per la donna in gravidanza sia per il feto.
Vaccinazione antinfluenzale
La vaccinazione anti-influenzale è raccomandata e offerta gratuitamente alle donne in qualsiasi epoca della gravidanza (questo rappresenta un elemento di novità rispetto alle precedenti indicazioni). La somministrazione del vaccino antinfluenzale non deve essere più limitata, come nel 2018 e nel 2019, alle donne che all’inizio e nel corso della stagione epidemica dell’influenza si trovino nel secondo o terzo trimestre di gravidanza. Difatti, l’influenza stagionale aumenta il rischio di mortalità e ospedalizzazione materna, aborto e interruzione di gravidanza se contratta all’inizio della gravidanza. Inoltre, nel secondo e terzo trimestre l’influenza contratta da una donna gravida è associata a prematurità del neonato, distress fetale, basso peso del nascituro e malformazioni cardiache, del palato molle e duro, neurologiche e idrocefalo.
La vaccinazione in gravidanza ha, invece, un effetto protettivo sui neonati attraverso il passaggio di anticorpi protettivi dalla madre. Quindi un neonato che nascerà durante la stagione influenzale sarà a minor rischio (non potendosi vaccinare prima dei 6 mesi di vita) di ospedalizzazioni causate da virus influenzali.
Il vaccino anti-influenza può essere somministrato in totale sicurezza insieme al dTpa.
Vaccinazioni fortemente raccomandate per le donne in età fertile
Per le donne in età fertile sono indicate, qualora non fossero già immuni, le vaccinazioni contro morbillo, parotite, rosolia, varicella e papilloma virus. Alcune patologie, infatti, possono avere gravi conseguenze sull’esito della gravidanza o incidere in modo negativo sulla fertilità.
Vaccinazione anti morbillo-parotite-rosolia (MPR) e varicella
L’eliminazione di morbillo e rosolia congenita è una priorità assoluta, riconosciuta anche dell’OMS, che ha definito un piano mondiale a cui anche l’Italia ha aderito. Per le donne in età fertile, sono molto elevati i rischi di sviluppare complicanze gravi in età adulta e soprattutto quelli per la salute embrio-fetale (per il morbillo: aborto spontaneo; per la rosolia: aborto spontaneo o gravi malformazioni fetali; per la varicella contratta nell’immediato periodo pre-parto e per la parotite, il rischio, oltre che per il nascituro, può essere molto grave anche per la madre con la possibilità di meningiti ed encefaliti). In assenza, quindi, di immunizzazione per una sola delle patologie citate, è necessario proporre attivamente la vaccinazione. Sia nel caso di MPR sia nel caso del vaccino contro la varicella la somministrazione consiste in due dosi a distanza di un mese. Attualmente sono in commercio sia vaccini trivalenti MPR e monovalenti varicella sia tetravalenti MPR-V.
Vaccinazione anti-HPV
Il dodicesimo anno di vita (dal compimento dell’11° compleanno, per intenderci) rappresenta l’età raccomandata per l’offerta attiva e gratuita della vaccinazione anti-HPV, anticipando l’inizio dell’attività sessuale. Cionondimeno, sarebbe opportuno consigliare la vaccinazione anti-HPV alle donne in età fertile non vaccinate in precedenza almeno fino a 45 anni di età con offerta della vaccinazione da parte della Regione Sicilia in copayment (metà della cifra a carico dell’Assessorato alla Salute, metà a carico della donna), oltre ai consueti controlli di screening previsti dall’ASP di riferimento (Pap-test e/o HPV DNA-test).
Vaccinazioni controindicate in gravidanza
I vaccini contro MPR e varicella, contenendo vaccini a virus vivi attenuati, non possono essere somministrati in gravidanza, sebbene l’effettuazione accidentale della vaccinazione in donne che non sapevano di essere in gravidanza, non ha mai fatto registrato un aumento di aborti o malformazioni, né alcun effetto collaterale di altro tipo.
È opportuno, inoltre, che le donne che intendono programmare una gravidanza siano informate della necessità di posticiparla di un mese in seguito alla vaccinazione.
Tuttavia, come sopracitato, l’esposizione accidentale della donna in gravidanza alla vaccinazione, o l’inizio di una gravidanza entro le quattro settimane successive alla vaccinazione, non rappresentano indicazioni all’interruzione volontaria di gravidanza.
Nel caso una donna non risulti immune nei confronti di morbillo, parotite, rosolia o varicella durante la gravidanza, è importante che sia immunizzata prima della dimissione dal reparto di maternità o, comunque, le sia fissato un appuntamento presso il servizio vaccinale nel periodo immediatamente successivo.
Anche la vaccinazione anti-HPV non è attualmente consigliata durante la gravidanza, poiché non sono stati effettuati studi specifici sull’impiego del vaccino in donne in stato di gravidanza.
Circolari 2019 del Ministero della Salute e dell'Assessorato alla Salute della Regione Sicilia sulle Vaccinazioni in gravidanza
Fonti / Bibliografia
1. Disponibile da: https://www.vaccinarsinsicilia.org/notizie/2019/03/in-sicilia-la-vaccinazione-%C3%A8-donna