Aggiornamento al mese di Settembre 2017 dell'epidemia di morbillo in Italia

4.575 casi e 4 decessi per morbillo in Italia da inizio 2017. Primo decesso in Regione Sicilia in un 42enne immunodepresso. 88% dei casi NON vaccinati, 6% vaccinati con una sola dose. 44% ricoverati. 35% con almeno una complicanza grave. Dire che non è un'epidemia è come sostenere che la terra è piatta!!!

Dal 1 gennaio 2017 ad oggi in Italia sono stati registrati 4.575 casi di morbillo (erano stati 800 in tutto il 2016),di cui 4 a esito fatale. Tra i contagiati, si legge nel bollettino settimanale del Ministero della Salute (redatto in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità), l’88% non era vaccinato e il 6% è vaccinato con una sola dose.

Questi numeri ci impongono una seria riflessione sulla necessità di sottoporsi e sottoporre i propri figli a vaccinazione e, non meno importante, di effettuare entrambe le dosi previste dal Calendario vaccinale corrente. È ormai appurato che effettuare una singola dose di vaccino, come spesso veniva proposto in passato, non fornisce una protezione completamente efficace nei confronti della malattia.

Altro mito da sfatare sul morbillo è la sua presunta innocuità: come si evince dalla infografica, una parte non trascurabile (35%) dei contagiati ha avuto almeno una complicanza (dalle più comuni come diarrea, stomatite, cheratocongiuntivite, fino alle più rare, ma molto pericolose, come convulsioni ed encefaliti). Inoltre, il 44% dei soggetti affetti da morbillo ha avuto addirittura necessità di ricovero ospedaliero. In aggiunta un 22% è finito al Pronto Soccorso.

Un dato allarmante riguarda gli operatori sanitari, ai quali la vaccinazione antimorbillosa viene fortemente raccomandata e offerta gratuitamente da indicazioni del Ministero della Salute, ma che spesso non effettuano. Ben 300, nell’anno in corso, sono stati contagiati. Essi, oltre a esporsi a una patologia pericolosa e prevenibile con la vaccinazione, rappresentano un potenziale pericolo per i pazienti con i quali entrano in contatto, in particolar modo i più suscettibili (oncologici, immunodepressi ecc.).

L’età media dei casi è di 27 anni. È però un dato influenzato fortemente dagli estremi (casi fra i soggetti molto anziani). La maggior parte (74%) è stata segnalata in persone di età maggiore o uguale a 15 anni, però il dato sicuramente preoccupante è che l’incidenza maggiore si è verificata nei bambini sotto l’anno di età. Gli stessi bambini che, da indicazioni del Calendario Vaccinale per la vita e secondo la scheda tecnica del vaccino, non possono essere ancora vaccinati.

Infatti, i vaccini MPR ed MPRV sono entrambi vivi attenuati e per avere la certezza che garantiscano l'immunità non possono essere fatti prima del compimento dell'anno di vita perchè i microrganismi in esso contenuti potrebbero essere uccisi (di fatto rendendolo inutile), dagli anticorpi che al bambino/a sono stati trasmessi durante la gravidanza dalla madre (e che decadono entro i 6-10 mesi di vita).

Il picco si è registrato a marzo con 890 casi mentre a settembre, complice il lungo periodo estivo con le scuole chiuse, si contano finora solo 63 contagiati. Da questo momento in poi ci si attende una nuova impennata del numero di casi registrati, favorita dalla riapertura delle scuole, come sta di fatto già avvenendo in Sicilia Orientale nel catanese dove è deceduto il 20 Settembre la quarta persona a causa di morbillo (un uomo di 42 anni).

La malattia ha interessato e continua a presentarsi in maniera ubiquitaria su tutto il territorio nazionale, ma la Sicilia, insieme ad altre sei regioni del centro-nord, ha fatto registrare il 90% dei casi totali.

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